Juan Arias by Aneshvarii

Juan Arias by Aneshvarii

autore:Aneshvarii [Aneshvarii]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Letteratura, Stranieri
pubblicato: 0101-01-01T00:00:00+00:00


In realtà non mi manca nulla, come ti ho già detto, sul piano personale, ma è vero che se vado oltre mi accorgo che il mondo è un disastro.

«Il capitalismo potrebbe crollare come un giorno è accaduto all’impero romano»

A.: Credi, storia alla mano, che oggi sia una cosa credibile poter uscire dal capitalismo dominante senza diventare un marziano?

S.: Immaginare che il capitalismo sia definitivo equivarrebbe a credere che qualcosa sia definitivo. Può essere definitivo nello spazio; si è instaurato da molte generazioni e ora c’è; ma anche l’Impero romano ha resistito a lungo e alla fine è crollato.

A.: Credi che l’instaurazione di un capitalismo così forte dipenda solo da un potere che lo ha imposto o che sia anche colpa del fatto che, in fondo, molta gente vive meglio in un regime capitalistico, anche se sotto sotto lo critica? Non pensi che, in realtà, per la gente sia più facile delegare le proprie responsabilità con il voto, che partecipare direttamente alla gestione della vita pubblica?

S.: In primo luogo e più comodo, perché se deleghi, tutto il tuo tempo ti appartiene, e ne fai ciò che vuoi, mentre se è richiesta la tua partecipazione dovrai dedicare un certo numero di ore alla collettività, tutti i giorni, tutte le settimane, e le cose dipenderanno anche da te. Ti ricordo però che il mondo continua a essere diviso fra ricchi e poveri e questo è l’unico problema reale. La grande guerra sarà quella che opporrà coloro che possiedono dei beni a chi manca di tutto. Il fatto è che i poveri – poveretti! – non possono né sanno organizzarsi. Per farlo è necessario il potere e non lo hanno. In questo stesso momento, l’unico potere organizzato è quello finanziario ed economico, indifferente a tutto: religione, ideologie, cultura, lingue, tutto. Il problema non sono i bianchi e i neri, perché fra un nero ricco e un bianco ricco non c’è nessuna differenza. Oggi un bianco povero è il nero di ieri.

A.: Alcuni giudicano perverso questo meccanismo del capitalismo, perché quando un povero entra nell’orbita di coloro che possiedono accetta facilmente di entrare a far parte del club capitalista.

S.: Per questo non deve sorprenderti che continui a parlare di stati d’animo, ma si può domandare: e come nasce questo stato d’animo? Non ho risposte in merito. Se guardo in me stesso, mi accorgo che ho questo stato d’animo ma non posso dire che mi sia nato qui o lì. L’esperienza mi insegna tutti i giorni che quella che definiamo una brava persona, una brava persona povera, forse domani diventerà una brava persona ricca, ma il fatto che sia ricco farà sì che sia una brava persona in un modo diverso. In quest’altro modo, in questo cambiamento consiste la differenza. Non dico che i poveri siano tutti molto bravi e che i ricchi siano tutti malvagi, ma la verità è che la ricchezza è una forma di perversità, e il modo di comportarsi del ricco è un modo perverso. Ciò non significa, insisto, che i poveri



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